VII - Drenaggio
a cittá di Santos,
essendo in parte costruita su terreno basso, piano e pantanoso, non aveva drenaggio sufficiente che mantenesse il sottosuolo asciutto e libero
dall'accumulazione di materie impure, che provenivano dalla superficie, per l'infiltrazione delle acque piovane, e internamente, dai travasamenti di
scoli e fogne imperfette. Durante grande parte dell'anno, cadono in Santos forti pioggie, e, in certi mesi, passano pochi giorni che ciò non avvenga.
Il drenaggio naturale, causa la poca inclinazione del terreno e la poca permeabilità della parte selciata, si faceva molto lentamente, ciò che dava
luogo a grandi inondazioni in certe parti della Città.
Il suolo si trovava molte volte fangoso e sempre umido; in molti punti della Città, si vedevano
costantemente grandi superfici di acque stagnanti.
Il drenaggio era quindi una misura di carattere essenziale, come complemento delle altre misure
sanitarie, per assicurare la salubrità della Città.
Le Amministrazioni municipali che si succedevano, avevano costruito diverse gallerie di drenaggio
sulla parte più abitata, senza però obbedire ad un piano d'insieme bene elaborato.
Urgeva un piano di drenaggio che comprendesse tutta la Città.
Saturnino de Brito, fu ancora quegli che risolvette questo problema. La rete fluviale da lui
progettata ed eseguita, presenta una sequela di originalità interessanti.
Tagliò la città con una serie di canali in cimento armato, disposti nella stessa direzione delle
grandi avenide, allo scopo di facilitare prontamente gli scoli dei terreni bassi, che assorbivano, per mezzo di solchi relativamente profondi, tanto
il volume allagatore delle pioggie torrenziali, come il deposito insalubre delle acque del sottosuolo. Muniti di dighe, questi canali, che vanno da
mare a mare, hanno i flussi (chasses) sufficienti per mantenerli completamente puliti, grazie alla forma di cuffia del fondo, che evitando le
difficoltà delle fondamenta dei rivestimenti marginali, permettono la costruzione di muri rampanti, eccezionalmente economici.
Dalla figura che pubblichiamo si può fare una idea chiara dei grandi canali.
La parte dei canali in funzionamento ha dotato la Città di terreni asciutti, prima invasi dalle
erbe e dalle paludi.
Nella parte sub-urbana, scendono, dal piede delle montagne, tre di questi canali ed alcune
gallerie che serviranno per lo scolo immediato delle acque dei torrenti delle falde.
Oltre i canali del progetto Brito, esistono nella parte urbana della Città, quattro grandi
gallerie, che, partendo direttamente dalle montagne verso il mare, liberano la Città dlle inondazioni, così dannose ai grandi magazzini.
Esiste attualmente pronta, del nuovo progetto, la seguente rete pluviale:
In canali |
Metri 6.328 |
Gallerie diverse |
Metri 1.451 |
Colletori di maniglie |
Metri
588 |
Tubi per i canali |
Metri 1.003 |
Totale della rete pluviale |
Metri 9.370 |
Furono eseguiti, come opere di arte complementari dei canali, 15 ponti, 4 ponticelli, 7 passarelle
e 5 dighe (Penstocks).
È questo il piano generale di drenaggio che il GOverno dello Stato sta eseguendo e che diariamente
migliora le condizioni sanitarie della Città.
L'attuale Prefetto municipale, con recenti misure, ha molto contribuito per affrettare la
soluzione dell'importante problema. Così, l'Amministrazione municipale ha già concorso pecuniariamente per la costruzione di una delle grandi
gallerie, e la riforma delle gallerie secondarie della Città è uno dei punti del programma dell'attuale Amministrazione. Per prosciugare le grandi
aree di terreni compresi fra i canali e le vie ancora disabitate, la Prefettura ha ultimamente ordinato l'apertura di fossi di drenaggio, che sono
localizzati giustamente nelle vie progettate e che portano le acque in questi canali.
R. C. Simonsen. V. Buccelli (Trad.)
(Gennaio 1911)
Imagem publicada na obra da Comissão de
Saneamento de Santos (página 51) |